A Region Veduta Antonio Minasi - Giornalista

Editoriali

È stata una stagione “magica” quella della Terza Rete RAI – come allora si chiamava – in Calabria. Nella prima metà degli anni Ottanta divenne protagonista sugli schermi televisivi regionali la realtà calabrese, quella del presente, ma anche occasione preziosa da cogliere, quella del passato. Un “come eravamo” non facilmente e semplicemente romantico, ma la necessità di ricomporre un quadro di riferimento che il fluire dell’immagine televisiva per quanto effimera nel suo momento di proposizione, diventava deposito di memoria per il futuro. Bisogno di raccogliere e conservare tracce di vita che altrimenti rischiavano di andare disperse e che invece il mezzo televisivo avrebbe consentito di raccogliere in un deposito duraturo. Una prospettiva che maturò e si consolidò anche nell’incontro con Antonio Panzarella che, in più occasioni, venne a propormi – ero responsabile della programmazione regionale della RAI – la realizzazione di trasmissioni dedicate ai fotografi della prima metà del Novecento della cui produzione era entrato in possesso, non soltanto delle fotografie ma, in molti casi, dell’armamentario relativo: lastre, macchine fotografiche, apparati di ripresa.