La fotografia per recuperare le radici della regione
Non deve stupire che un museo come la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, che ha dimostrato negli ultimi anni un’attenzione crescente verso i diversi aspetti dell’arte in Calabria, dal contemporaneo al moderno, dal medioevo al barocco, dalla pittura alla scultura e alle arti minori, decida di aprire con questa mostra anche alla fotografia, e alla sua particolare vicenda nella nostra regione.
Attorno al volgere del millennio, con l’affermarsi dalle nuove tecnologie di ripresa, abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione nella fotografia, tale da poterne inficiare persino il nome. Sì, perché a guardar bene l’avvento del digitale ha finito per cambiarne l’essenza stessa, la materia costitutiva della fotografia , che per esistere non ha più necessità di essere fermata su una lastra o su un foglio di carta sensibile.
Oramai il fotogramma digitale è pura immagine, può prescindere totalmente dall’esistenza di un supporto su cui essere sviluppata o stampata. La sua essenza è numerica, e la sua percezione è effimera, tanto quanto dura la sua apparizione su uno schermo.