Il Barone Ferdinando Vercillo e la Fotografia a Metà Ottocento Amedeo Miceli di Serradileo - Storico

Editoriali

Il nome di Ferdinando Vercillo è ben noto agli storici della fotografia italiana. Venne chiamato Fiorentino anziché Ferdinando, e alcuni credevano ch’egli fosse siciliano, di Trapani – probabilmente perché è lì che compaiono alcune sue fotografie – invece era calabrese, di nobile e illustre famiglia. Nacque a San Vincenzo La Costa (Cosenza) l’ex feudo di famiglia il 10 maggio 1825 figlio del barone Luigi e di Isabella de Nobili dei baroni di Magliacane, da Catanzaro. Venne battezzato nella parrocchia di San Vincenzo il 30 maggio 1825, ed ebbe come madrina sua zia Maria Teresa de Nobili poi sposata al barone Raffaele Poerio da Catanzaro. Egli fu tra i primi fotografi del Sud che, nella metà dell’Ottocento, si dedicarono unicamente ai ritratti adoperando il negativo di carta, tecnica che invece veniva usata prevalentemente per le vedute panoramiche. Le sue prime fotografie appaiono verso il 1856 e sembra ch’egli usasse una macchina fotografica per dagherrotipi.