La Memoria Storica della Nostra Identità nella Sede della Regione Mario Oliverio - Presidente Regione Calabria

Editoriali

Con la mostra La Calabria com’era dedicata alla fotogra a e ai fotogra tra l’800 e il ‘900 inizia un percorso di valorizzazione del nostro patrimonio culturale di cui la sede della Regione sarà l’epicentro. La Cittadella regionale è “la casa dei calabresi” e non si può pensare che questa “casa” sia priva di testimonianze della cultura di chi ci vive e lavora progettando il futuro. La di coltà del presente può fa perdere a volte la memoria dell’importante ruolo che questa terra ha avuto in passato, quando nel corso della storia è stata culla di progresso economico, tecnico e scientifico, di arte e civiltà. La Calabria ha avuto, ha oggi ed avrà, in ogni campo dello scibile, menti illuminate in grado di o rire al pensiero umano nuove visioni da esplorare. Perciò è importante che questa prestigiosa sede abbia uno spazio dedicato alla cultura, aperto a incontri, mostre, concerti, spettacoli, dove artisti, scienziati e persone di cultura possano trovarsi, confrontarsi, crescere.

Questo nostro progetto inizia con una mostra che riprende la verità di un passato relativamente recente, quando la fotogra a era considerata pratica moderna, sperimentale, che si è evoluta sino a diventare oggi elemento costitutivo e imprescindibile della vita contemporanea di tutti. Si dice che “un’immagine vale più di mille parole”. Le immagini hanno la capacità di proiettare chi le osserva immediatamente in un luogo, di trasmettere sensazioni, senza bisogno di un traduttore; è un linguaggio internazionale, e non a caso la fotografia è definita l’ottava arte.

Inaugurando questa mostra diamo quindi il via ad un percorso di strategia culturale e ad un viaggio nel passato della Calabria; una proiezione “vintage” ricca di fascino, nella quotidianità della nostra terra attraverso la fotografia. Si offre a noi una Calabria fatta di fatica e sacrifici, stenti e dignità. Una terra aspra, sempre difficile, dove il futuro si costruiva solo con la forza delle braccia. La mostra offre al mondo contemporaneo, ai nostri giovani e alle nostre ragazze, le immagini del tenace lavoro dei contadini, degli operai durante la costruzione di strade e ponti, di donne ere in costumi ricchi di ricami dorati e la timidezza di giovani coppie. Lotte quotidiane, sentimenti e valori. Questo ritorno al passato lo possiamo fare solo attraverso la fotografia e di questo bisogna rendere merito alla “Fondazione Archivio Storico Fotogra co della Calabria” e al curatore della mostra Antonio Panzarella, che ha fatto un lavoro pregevole su tutto il territorio regionale, formando un archivio unico e inestimabile a disposizione di studiosi, scrittori, studenti e di tutti coloro che hanno bisogno di nutrirsi di memoria visiva.